A REBIBBIA IL BILIARDO FA
SCUOLA |
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Un progetto sportivo con finalità rieducative
che nasce in carcere per seguire poi i detenuti nel processo di
reinserimento sociale al termine della pena. E' la struttura detentiva
ICATT di Rebibbia a proporlo grazie alla collaborazione tra il dicastero
della Giustizia, la Federazione Italiana Biliardo Sportivo e gli enti
ideatori CSB Roma e SS Lazio Biliardo
del Dott. Diego Solito
Presidente del gruppo sportivo C.S.B. ROMA – SS LAZIO BILIARDO
Fiduciario FIBIS per Roma e Provincia
Sabato 31 maggio si è svolto a Roma, nell’Istituto
a Custodia Attenuata per il Trattamento delle Tossicodipendenze (ICATT)
di Rebibbia 3^ Casa, un evento che segnerà, in termini di crescita, una
tappa storica per l’evoluzione del biliardo sportivo, uno sport che sa
esprimere valori di solidarietà umana ma anche una forte capacità di
aggregazione e abbattimento di barriere sociali.
La giornata ha avuto inizio con una conferenza alla presenza di illustri
esponenti del mondo penitenziario, istituzionale, sociale ed economico,
nel corso della quale è stato illustrato il progetto “La scuola di
biliardo come strumento di recupero e integrazione sociale”, avviato da
marzo 2008 in cooperazione tra la Federazione Italiana Biliardo Sportivo
(FIBIS), la struttura detentiva ospitante ICATT di Rebibbia, il
Ministero della Giustizia che ha approvato il progetto e le associazioni
sportive CSB ROMA e SS LAZIO BILIARDO, quali enti ideatori ed attuatori
del progetto stesso.
Sono state quindi illustrate le finalità socio-rieducative del progetto,
che passano attraverso una fase formativa (scuola di biliardo), sportiva
(costituzione dell’ASD Rebibbia Biliardo e organizzazione di Tornei
interni per detenuti e personale civile e militare) per terminare con
l’accoglienza dei detenuti o ex detenuti nelle associazioni sportive
esterne al termine della pena (o nel corso di svolgimento del periodo di
affidamento in comunità esterne) e la parallela collaborazione
nell’attivazione di rapporti anche economici (aiuto in fase di start-up
e nel funzionamento di microimprese o nell’inserimento lavorativo
all’interno di cooperative, imprese o nell’apparato sportivo medesimo).
E’ bene precisare che tutti i detenuti sono giovani da 20 a 35 anni
circa, risultano affetti da tossicodipendenza e condannati per reati di
lieve entità a pene detentive brevi (spesso non superano l’anno), i
quali sono stati considerati meritevoli di un trattamento detentivo in
custodia attenuata, per favorirne appunto il recupero ed il
reinserimento attraverso attività formative e rieducative (corsi di
informatica, scolastici, teatro, musica, arti figurative ecc.).
E’ importante capire che senza un supporto esterno predisposto
all’accoglienza ed alla cooperazione risulterà difficile per questi
ragazzi (che in moltissimi casi non hanno una famiglia ad attenderli)
trovare il modo di avviarsi ad una vita “normale” ed abbandonare
definitivamente il cortocircuito “droga-reato-carcere”.
E’ stato quindi affrontato il tema dei valori espressi in tal senso dal
biliardo sportivo, ovvero la capacità di trasmettere il senso della
leale competizione, non violenta, di uno sport longevo che abbatte
qualsiasi barriera sociale, e che sicuramente non può essere considerato
“figlio di un dio minore” rispetto ad altri sport popolari.
E’ stato confermato da tutti il valore della passione generata da questo
gioco-sport, che accompagna l’uomo dalla giovane alla tarda età e che
consente di accrescere il senso di autostima e la volontà di trasmettere
ad altri il proprio sapere in modo genuino e senza compromessi,
mantenendo alto il valore competitivo nel corso del tempo sempre nel
rispetto degli avversari e delle regole.
Il tutto, sviluppato all’interno del carcere e con finalità rieducative,
è stato accolto come una proposta vincente e degna di merito,
valorizzando così uno sport che tutti noi, all’interno della Federazione
Italiana Biliardo Sportivo, stiamo contribuendo a rendere grande e che
per il futuro sarà visto sicuramente in modo diverso dai classici clichè
di gioco da bar o da bisca.
Sono state invitate quindi tutte le associazioni sportive appartenenti
alla Federazione a proseguire nell’opera di socializzazione e di
sviluppo dello sport e della scuola, con l’augurio di vedere tra non
molto questo gioco-sport acquistare quell’importanza che tutti gli
addetti, atleti, appassionati e amatori, da tempo gli riconoscono.
L’intervento del Prof. Lombardo, presidente della Polisportiva
Università di Tor Vergata, ha poi sottolineato l’importanza che
l’Università intende dare al biliardo come disciplina sportiva di primo
livello, affidando al comitato provinciale di Roma l’organizzazione
della sezione biliardo sportivo che si va ad aggiungere alle sezioni già
esistenti (calcio, basket, pallavolo ecc.) con l’intento di avviare, già
dal prossimo anno, un’intensa attività sportiva e formativa in ambito
accademico.
Sono infine intervenuti alla conferenza Claudio Bono, Vicepresidente
FIBIS e responsabile nazionale della sezione stecca, e Pietro Croci,
consigliere nazionale FIBIS oltre che responsabile della scuola
istruttori nazionale, che hanno dato un contributo essenziale alla
manifestazione esponendo l’impegno dell’istituzione federale nello
sviluppo socio-sportivo della disciplina.
In chiusura è stata data importanza all’impegno di quelle imprese che
assumono detenuti ed ex-detenuti che lo Stato riconosce socialmente
utili sostenendone l’attività con incentivi economici anche importanti.
Al termine della conferenza si sono svolti due incontri della 13^
giornata del campionato di serie A (CSB ROMA vs/ BOVILLE BILIARDS e
LAZIO BILIARDO vs/ CSB MILANO) alla presenza degli ospiti della
manifestazione e dei ragazzi detenuti in trattamento di custodia
attenuata.
La manifestazione ha suscitato molto entusiasmo e la volontà di ripetere
in futuro quest’esperienza che, dal nostro punto di vista, rappresenta
un forte segnale di solidarietà e impegno sociale da parte di uno sport
che, per le sue caratteristiche, può rappresentare senz’altro lo sport
di una vita e per la vita.
Un ringraziamento a tutti coloro che hanno permesso l’attuazione del
progetto (che terminerà la fase pilota a luglio 2008) ed in particolare:
- al Dirigente responsabile dell’ICATT di Rebibbia, Dott.ssa Isabella
Taggi, che ha accolto con fiducia
l’iniziativa;
- al Dott. Roberto De Filippis, Educatore responsabile del progetto per
l’ICATT di Rebibbia oltre che
Presidente della neonata ASD Rebibbia Biliardo che sta sostenendo
con entusiasmo l’attività formativa e
che ha curato l’organizzazione della conferenza stampa e della
manifestazione sportiva;
- alla Dott.ssa Paola Azara, responsabile dell’Area Educativa per
l’aiuto dato nello start up del progetto;
- al Commissario della Polizia Penitenziaria Gaetano Meschini per la
fattiva collaborazione;
- al prezioso Sandro Figus, che si è fatto carico dell’acquisizione
delle autorizzazioni necessarie per lo
svolgimento della manifestazione sportiva;
- a Bruno Brancone, istruttore federale e responsabile della scuola
biliardo del gruppo sportivo CSB
ROMA - SS LAZIO BILIARDO all’interno dell’ICATT REBIBBIA, che ha
saputo trasmettere nei ragazzi
detenuti e nel personale civile e militare, una sana e forte
passione per lo sport del biliardo.
Indistintamente tutto il corpo del personale civile e militare che ha
collaborato instancabilmente per oltre due mesi per la buona riuscita
dell’evento.
Indistintamente tutti i ragazzi detenuti nell’ICATT Rebibbia che hanno
collaborato personalmente dimostrando fiducia nel programma
dell’Istituto e credendo nelle possibilità di riuscita del progetto
Scuola Biliardo, con un pensiero particolare a Fabrizio, temporaneamente
trasferito in altro complesso, che non ha potuto osservare i frutti del
suo lavoro e che ha lasciato, nello stemma dell’Associazione Sportiva
Dilettantistica Rebibbia Biliardo il ricordo indelebile di una mente
prolifica e generosa, pronta al rientro in grande nella vita civile,
conducendo sino all’ultimo le operazioni di cooperazione tra
l’organizzazione e il gruppo detenuti.
Ringrazio inoltre tutti gli enti e le istituzioni pubbliche e private
che hanno conferito, con la loro presenza, maggior pregio alla
manifestazione. In particolare la Regione Lazio che ha concesso il
patrocinio e la Banca di Credito Cooperativo di Roma nella persona del
Presidente Francesco Liberati, cui voglio esprimere il mio personale
ringraziamento per aver compreso l’importanza del messaggio e averci
saputo incoraggiare nel modo migliore per il prosieguo dell’opera
intrapresa.
Dott. Diego Solito
Presidente del gruppo sportivo C.S.B. ROMA – SS LAZIO BILIARDO
Fiduciario FIBIS per Roma e Provincia

Il corpo sportivo della ASD REBIBBIA BILIARDO (al
centro la Direttrice dell’ICATT di Roma Rebibbia,
3^ Casa Dott.ssa
Isabella Taggi)

I giocatori della S.S. LAZIO BILIARDO con il gruppo detenuti della ASD
REBIBBIA BILIARDO prima dell’incontro “LAZIO BILIARDO – CSB MILANO del
31 maggio 2008.
Nell’ordine, da sinistra: Francesco “Ciccio” Auletta, Aldo, Natalino
Scorza, Roberto (Rebibbia Biliardo), Carmine Ianne, Angelo (Rebibbia
Biliardo), Prof. Antonio Lombardo, Davide Rizzo, Davide (Rebibbia
Biliardo), Pietro Croci, Francesco (Rebibbia Biliardo), Roberto De
Filippis (Presidente Rebibbia Biliardo), Salvatore Mannone, Andrea (Rebibbia
Biliardo), Bruno Brancone, Riccardo Belluta.

Stanislv, 24 anni, autore di molti quadri con tecnica mosaico.

I più forti della REBIBBIA BILIARDO.
Nell’ordine da sinistra a destra:
Angelo “pezzo di cuore” (responsabile atleti detenuti ASD REBIBBIA
BILIARDO), Fabrizio “il Duro”, la vicepresidente Titta De Gennaro, anima
femminile del gruppo (segreteria Direzione), Roberto De Filippis
(Presidente), Sandro Figus (addetto all’area educativa), Roberto (3^
categoria aspirante alla 2^), Aldo (3^ categoria aspirante alla 1^),
Davide (campione di pool, 2^ categoria stecca, uno dei talent-scout),
Stanislav (3^ categoria di gioco ma 1^ per meriti artistici)
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