ADDIO A MARCELLO LOTTI, “Lo Scuro” DEL BILIARDO



È morto a Firenze Marcello Lotti, classe 1929, fuoriclasse per oltre un ventennio del biliardo italiano a tutti noto come “Lo Scuro” dei film cult dedicati al biliardo “Io, Chiara e lo Scuro” e “Casablanca, Casablanca” con Francesco Nuti. Il ricordo di Maurizio Cavalli, commentatore di Eurosport per il biliardo internazionale: «Epica la sua rivalità con un altro grandissimo, Emilio Biagini».

Firenze, 13 novembre 2008 – Dopo una lunga malattia è morto nella sua casa all'età di 79 anni Marcello Lotti, simbolo del biliardo italiano. Nato a Firenze nel 1929, Lotti è stato uno dei maggiori interpreti della specialità stecca (5 e 9 birilli) per oltre un ventennio, dalla metà degli anni Sessanta alla metà degli anni Ottanta periodo in cui conquistò 9 titoli nazionali (sette individuali, due a coppie). La sua passione per il biliardo nacque negli anni Cinquanta, mentre lavorava alle poste e la sera si dilettava nei locali come sassofonista.

La popolarità nel mondo del biliardo gli valse, tra l'altro, la partecipazione come attore nei film dedicati al tappeto verde Io, Chiara e Lo Scuro (1982) e Casablanca Casablanca (1985) insieme a Francesco Nuti e Giuliana De Sio, pellicole in cui interpretò se stesso. Da allora Marcello fu riconosciuto da tutti, appassionati e no, come “Lo Scuro”.
A metà degli anni Novanta, uno dei periodi di maggior visibilità per il biliardo in televisione, fece parte del trio inossidabile di Tele+2, insieme ai telecronisti Maurizio Cavalli e Alfio Liotta, come commentatore tecnico forte del circuito professionistico creato dall'emittente televisiva.


«Marcello - racconta Maurizio Cavalli, ora voce di punta del biliardo sportivo per l’emittente Eurosport - era un fuoriclasse sul biliardo e una persona solare nella vita oltre che un caro amico. Lo incontrai l’ultima volta un anno e mezzo fa dopo una ciclo di cure che ritenevo lo avessero debilitato. Mi accolse con un grande sorriso. Lo trovai in forze, coltivando la speranza che fosse così riuscito a sconfiggere il male. Pranzammo insieme, lui mangiò per quattro.
Da vero toscano, la fiorentina fu d’obbligo. Dopo pranzo mi invitò a fare due tiri con lui in una sala prestigiosa di Firenze. Era da tempo che non giocava ma il talento era intatto. Giocammo su un biliardo difficile da domare. Faticai a trovare le misure, mentre Marcello in due ore non sbagliò un tiro come ai vecchi tempi». Tempi in cui Marcello Lotti scrisse pagine memorabili del biliardo italiano grazie anche all’epica rivalità con un altro grandissimo, forse il più grande di sempre, Emilio Biagini. «Conoscendo la mia passione per i numeri, qualche mese fa – continua Maurizio Cavalli – Marcello mi chiamò per sapere quanti titoli italiani avesse vinto. L’informazione gli serviva per un giornalista che stava realizzando un servizio su di lui. Nove, gli dissi. Se ne ricordava otto. Me li elencò tutti dimenticandosi però di una finale spettacolare disputatasi a Ortona (Pescara) nel 1971 in cui battè per la prima volta proprio il grande Biagini dopo 17 sconfitte consecutive in altrettante finali. Come dimenticare quella partita. Fu la prima volta che vidi i grandi interpreti del biliardo dal vivo.
Per capire l’impresa di Marcello Lotti, basti pensare che quando giocava Emilio Biagini i palazzetti ribollivano. All’annuncio dei suoi incontri iniziava la transumanza di pubblico da una zona all’altra del palazzetto alla conquista dei posti migliori per non perdersi le gesta del campionissimo».

La Federazione Italiana Biliardo Sportivo ricorda così uno dei maggiori interpreti del biliardo italiano.