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Volto noto della tv nel tentativo di darci "buone nuove" per
il fine settimana, l'ufficiale dell'Aeronautica Militare è un grande
appassionato di biliardo, a cui ha dedicato anche alcuni studi pubblicati negli
ultimi anni. E ci racconta cosa ne pensa delle modifiche introdotte di recente.
Dal 1993 è tra i meteorologi più conosciuti dal pubblico televisivo, il tenente
colonnello Girolamo Sansosti. Laureato in fisica è uno degli ufficiali
incaricati dall'Aeronautica Militare di presentare le previsioni del tempo sulle
reti Rai. Ed è un grande appassionato di biliardo, a cui si è avvicinato agli
inizi degli anni Ottanta. «Frequentavo la scuola per ufficiali a Milano»,
racconta, «e nelle sale dedicate allo svago c'era un biliardo. Così sono stato
affascinato dal tappeto verde. Poi ho iniziato a frequentare il mitico Caffa
nelle libere uscite, ritrovo dei più grandi giocatori di allora. Osservandoli al
tavolo, è scoccata la scintilla». A quei tempi Milano era la mecca del biliardo
nazionale e il meteorologo Sansosti ne dà una ragione legata al clima, come
ovvio. «A Roma, la mia città, si giocava poco a biliardo. All'ombra del Duomo,
dove la morsa del freddo e della nebbia, impediva di godersi gli spazi aperti
per diversi mesi all'anno, i milanesi si rinchiudevano nei bar e nelle sale
biliardo. Mentre nella Capitale si stava all'aria aperta quasi tutto l'anno». Da
subito, il colonnello ha accostato la pratica alla teoria, applicando le sue
conoscenze di fisica e di geometria al biliardo. Nel 1990 ha dato alle stampe il
suo primo libro frutto di anni di studi, La teoria dei gruppi nel gioco del
biliardo, considerazioni poi riprese nel 1995 dal Giornale di fisica della
Società Italiana di Fisica. La seconda pubblicazione dedicata a questo sport,
che Sansosti ama e pratica sempre con passione (dedicandosi ai 5 birilli, pool,
carambola...) è del 2006, Il biliardo da manuale, «in cui ho cercato di mettere
nero su bianco tutti i miei studi perché aiutasse tutti gli appassionati, me
compreso», dice. E intanto, ci dà qualche dritta in base alle sue conoscenze,
«tenendo conto, però», puntualizza, «che nessuno studio può compensare le doti
innate di un giocatore».
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Il passaggio da
biglie da 61/61,5 mm di diametro a biglie da 63/63,2 mm per il gioco dei 5
birilli, necessita di aumentare il peso del calcio della stecca oppure di
adottare un puntale con un girello di diametro più grande?
«In passato, con i biliardi con le buche, si usavano biglie da 69 mm di diametro
e stecche di legno dal puntale da 15 mm, di peso anche fino a 800-820 gr. Con
l’avvento delle stecche in lega leggera ci si accorse che si poteva ridurre il
puntale a 14 mm ed il peso della stecca fino più o meno a 700 gr. E questo
perché nell’urto la lega leggera, di cui era composta la stecca, perde meno
energia del legno, e quindi si poteva imprimere la stessa velocità con una
stecca più leggera, e quindi con minore sforzo del braccio.
Poi arrivano le biglie da 61,5 mm...
Ad un certo punto vennero introdotte anche per i 5 birilli le biglie da 61,5,
che si usavano per la carambola. La proporzione 15 mm : 69 mm = x : 61,5 porta
ad un puntale da 13,4, e questo dimostra che le equazioni della fisica del
biliardo non sono poi così semplici, poiché l’occhio vuole un puntale da 11-11,5
mm, o giù di lì, mentre un puntale da 13,4 sarebbe improponibile. Nacquero
quindi le nuove stecche ancor più leggere (intorno ai 630 gr) per le nuove
biglie, con puntali da 11,5. A parità di velocità impressa dalla stecca alla
biglia, si dimostra che l’energia di moto della biglia da 61,5 è del 41% in meno
rispetto a quella da 69 mm: il giocatore, nel colpire, risparmia ormai da anni,
in ogni tiro, un buon quaranta per cento di energia.
Aumentando il diametro della biglia da 61,5 a 63,2 aumenta il peso e anche
l’energia di moto che, a parità di velocità, si dimostra essere di appena il 7%
in più: un aumento assolutamente compatibile con il braccio di qualsiasi
giocatore. Io personalmente gioco bene con queste nuove biglie, e ho lasciato
invariato sia il peso della stecca che il diametro del puntale».
Con biglie più grandi cambiano le dinamiche degli urti tra le biglie, oppure
tra le biglie e la sponda?
«Una biglia dal diametro più grande, rispetto ad una più piccola, urta la sponda
un po’ prima del punto mirato (il valore dipende dall’angolo, secondo una certa
formula). Di conseguenza il tiro di 1 sponda stringe un po’ rispetto alle
vecchie biglie, il 2 sponde allarga, i 3 sponde stringe: ma si tratta di valori
modesti, che possono essere compensati o con un lieve aggiustamento della
battuta di mira con un leggero effetto a favore. Ho visto poi che le sponde sono
state alzate, con un piccolo spessore, e la cosa mi pare vada bene, ci si gioca
altrettanto bene come prima».
È possibile che il panno subisca un'usura più veloce nel tempo?
Una biglia che striscia sul tavolo ha una resistenza d’attrito proporzionale
anche al suo peso. Il consumo del panno è quindi leggermente maggiore con le
nuove biglie più pesanti ma, ritengo, sia trascurabile tenendo conto della buona
qualità e lunga durata dei panni moderni. |