Ciao "MORO"
Sabato pomeriggio,come in ogni sabato in cui sono libero da impegni, mi trovavo al circolo in compagnia degli amici di tutti i
giorni per trascorrere un paio di ore in spensieratezza e serenità.
Accanto a me c'era Tullio Tinti procuratore di molti giocatori di calcio e insieme ogni tanto guardavamo sul mio cellulare le notizie provenienti dai vari campi di calcio della serie B con un occhio di riguardo a Sampdoria-Brescia .
Circa dopo mezz'ora dall'inizio del primo tempo abbiamo così appreso la notizia che "Moro" si era sentito male accasciandosi al suolo sul campo dell'Adriatico durante la partita tra Pescara e Livorno e immediatamente apprendavamo che la situazione era molto grave.
Poi il susseguirsi di telefonate provenienti da suoi colleghi e da suoi collaboratori a Livorno e dall'ambiente del calcio ci facevano ancor più capire la criticità e la gravità di Pìermario.
Tullio tra una telefonata e l'altra mi parlava di questo ragazzo definendolo molto serio , un bravissimo ragazzo che al tempo stesso era anche un vero professionista; un ragazzo rimasto segnato da diversi drammi familiari quando era ancora minorenne dalla perdita della mamma Camilla e del papà Aldo nell'arco di due anni e poi successivamente qualche anno fa dalla tragica perdita del fratello disabile.Aveva affrontato tante difficoltà senza mai arrendersi trovando sempre la forza di reagire a tutto e della sua famiglia gli era rimasta solo la sorella maggiore disabile e malata.
Calcisticamente era cresciuto nel vivaio dell'Atalanta con cui aveva vinto uno scudetto Primavera era stato poi acquistato dall'Udinese poi al Bologna,al Vicenza a Reggio Calabria a Padova e la scorsa estate dopo essere tornato a Udine era stato dato in prestito a gennaio al Livorno.
Era stato convocato,quando militava nel Vicenza nella Nazionale under 19 per gli Europei nel 2005 e poi nel 2009 in quella under 21.
Più tardì ci è arrivata la triste notizia dall'Ospedale di Pescara in cui era stato portato e dove era stato soccorso con vari tentativi di rianimazione tra cui l'applicazione di un peacemaker provvisorio e un coma farmacologico indotto,il cuore di Piermario nonostante tutte le cure non aveva più ripreso a funzionare !
Questa volta "Moro" non ce l'ha fatta.....
Personalmente penso sia stata una fatalità , un Atleta sottoposto a periodici e accurati controlli un Ragazzo sano e di ottimi principi con una vita da Sportivo molto professionale e senza eccessi, ma pur condividendo che questo non è tempo di polemiche ma di dignitoso e rispettoso silenzio non posso che auspicarmi da Dirigente Sportivo che la morte di questo giovane Atleta non sia avvenuta invano e possa esser d'aiuto ai nostri legislatori per imporre come regola preventiva in tutti i luoghi dove si pratica attività sportiva a tutti i livelli l'obbligatorietà di misure e strumenti che possono essere d'importanza vitale nel primo soccorso, quando avvengono casi simili a questo.
Ieri sera alle finali della gara di biliardo sportivo all'Accademia di Brescia c'erano presenti numerosi tesserati di Bergamo e di tutta la Lombardia mi sono sentito in dovere di fermare tutte le partite e di far osservare un minuto di silenzio in memoria di questo giovane giocatore che ci ha lasciato e di porgere le nostre più sentite condoglianze alla sorella e a Anna la sua fidanzata.
Claudio Bono
Il P.te F.I.Bì.S. Andrea Mancino e il V.ce P.te Vicario Claudio Bono unitamente a tutto il
Consiglio.Federale dopo aver recepito quanto richiesto dal P.te del Coni Giovanni Petrucci invita tutte le Sezioni della Federazione Italiana di Biliardo Sportivo a fermare per un minuto tutte le manifestazioni sportive di questa Domenica per onorare la memoria di Piermario Morosini, stringendosi in un affettuoso abbraccio alla sorella e alla fidanzata Anna.
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