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Novembre 2010. Non è ancora calata la sera a Brembate, quando un
vigliacco strappa alla vita una giovane promessa della ginnastica ritmica: Yara
Gambirasio.
Quell’animale non se ne rende conto, ma con il suo gesto ha fatto sì che un
angelo nascesse in cielo.
Mentre tutti qui speravano in un ritorno a casa della giovane atleta, il
Paradiso si apriva ad una ragazza generosa, che sapeva rinunciare all’intervallo
per passare il tempo con una sua compagna disabile.
Generosità, passione per lo sport, amore, tutti fusi in quel sorriso che con il
tempo tutti abbiamo imparato a conoscere.
Speranze dileguate nel giro di pochi mesi. Un sorriso spento quaggiù, sotto un
po’ di terra mista a neve.
E un uomo (ma è giusto chiamarlo così?), un codardo, che non si sa come, riesce
da un anno a convivere con il ricordo di un delitto tanto atroce.
26 Novembre 2011. Ancora a Brembate, ma questa volta di mattina. Il mondo
dello sport rende omaggio alla giovane campionessa e si ferma a riflettere.
Succede nella scuola di Yara. Dove tutti si radunano a festeggiare il primo
compleanno di un angelo. Diverse le iniziative, tra le quali emerge quella della
nostra Federazione. Già lo scorso anno i nostri atleti hanno gareggiato
indossando una losanga gialla con la scritta: Yara ti aspettiamo.
Quando ancora tutto era immobile e il dolore non aveva ancora preso il posto
della speranza.
Anche in questa occasione gli atleti del biliardo vogliono compiere un gesto che
andrà a sommarsi ai molti altri di questa giornata: il dono di una divisa ai
genitori di questa ragazzina che nessuno ha mai dimenticato. Per continuare a
gridare in silenzio che i valori, quelli veri, quelli che ogni sport coltiva nei
suoi atleti non saranno mai sopraffatti dalla violenza.
Ciao Piccolo Grande Angelo.
Luca Rigamonti
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